La mancanza di camionisti è ormai una costante, gli ultimi dati stimano una carenza, a livello europeo, di 400.000 autisti. Numero, oltretutto, in continua ascesa. Un problema che genera un effetto domino, tanto che la difficoltà a garantire i trasporti, mette in pericolo l’attività di negozi ed esercizi commerciali, perché le scorte si esauriscono e gli scaffali si svuotano. Stesso discorso per le fabbriche, che rischiano la paralisi, già bloccate dalla carenza di materie prime.
La soluzione, secondo un articolo uscito sul blog Stradafacendo di TGcom24, sarebbe quella di restituire dignità e rispetto alla professione di camionista, nel far comprendere all’opinione pubblica che tutti i lavori hanno un valore sociale, ma che quello di chi ogni giorno consente alle aziende di lavorare le merci e ai cittadini di trovare i prodotti lavorati nei negozi vale molto, ma molto di più di tanti altri.
Leggi l’articolo completo su Stradafacendo
Sempre sullo stesso blog si fa riferimento a una un’analisi dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia per il quinquennio 2022-2026 realizzata da Anpal (’Agenzia nazionale politiche attive del lavoro) e Unioncamere. La previsione individua proprio nel settore mobilità e logistica una delle “domande d’assunzione” più alte per il prossimo futuro, con un potenziale di “posti di lavoro” che va da 180.000 a oltre 200.000. Con la richiesta di nuovi “artigiani, operai specializzati e conduttori di impianti e di veicoli” a fare la parte del leone (con una probabile offerta di lavoro che va da 95.000 a oltre 105.000 possibili offerte) seguita dalla ricerca di “impiegati addetti alla gestione amministrativa della logistica”, che ha fatto registrare una possibile domanda fra i 53.000 e i 61.000 nuovi assunti.