E’ riesplosa in Europa, nel corso di quest’anno, la carenza di autisti, sia di veicoli industriali che di autobus. L’ultima rilevazione dell’Iru (Unione Internazionale Trasporti Stradali) prevede, in mancanza di interventi incisivi, due milioni di posti vacanti nel 2026. Basti pensare che, solo nei primi nove mesi del 2022, la domanda di conducenti è aumentata del 40%. Le maggiori barriere verso la professione, sempre secondo l’Iru, sono gli alti costi da sostenere per conseguire le patenti e la CQC (Carta di qualificazione del conducente) e l’età minima di guida che in alcuni stati dell’UE è fissata a 21 anni.
A tutto questo si calcola che, sempre entro il 2026, andranno in pensione il 30% degli attuali autisti impiegati nel settore e non saremo in grado di sostituire questa mancanza se non in minima percentuale.
Questa situazione porta, oltretutto, a rischi per la sicurezza stradale, è di pochi giorni fa la notizia di un’operazione della Squadra mobile della Questura di Piacenza, che ha sgominato un’attività criminale che reclutava autisti stranieri (in particolare Brasiliani) e forniva loro documenti falsi per poter guidare automezzi sulle nostre strade.
Come Roberto Nuti Group ci auguriamo che tanti giovani, ragazzi e ragazze, decidano di intraprendere questa affascinante professione e che nessuno, in nome di facili profitti, metta a repentaglio la sicurezza delle nostre strade.