Su 7, settimanale del Corriere della Sera, il racconto della giornalista Irene Soave, che ha seguito per 48 ore un autotrasportatore della Transilvania (Romania) durante il suo lavoro di autista di camion, con un carico di prosciutti. 1.500 chilometri attraverso l’Europa, raccontati come un diario di viaggio.
Aspetto Ioan, detto “Nello”, come un marito ordinato per corrispondenza. Sarà simpatico? Sarà gentile? Di cosa parleremo? Riuscirò a dormire accanto a lui? Arriva in ritardo, causa incidente in autostrada, in un tramonto estivo sfolgorante. Poco prima un indiano brizzolato, tozzo e carico d’oro è sceso, sbraitando al cellulare, da un tir decorato di lucine: ho avuto un secondo di sollievo quando ho capito che l’autista che aspettavo non era lui.
Il suo Stralis, 40 tonnellate, alimentato a Lng (gas naturale liquefatto, classe euro 6), cinque Arbre Magique in cabina, è già carico: 2,6 tonnellate di prosciutto, cioè 27 bancali, 1.646 scatole, 28mila vaschette, 140mila fette.
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